Personaggi illustri
Se è vero che l’antico abitato di Aquinum, con le sue vie, i suoi isolati, i suoi monumenti, è per la maggior parte rinvenibile nell’odierna Castrocielo, che ne conserva tracce emergenti di notevole rilievo (Porta Romana, detta anche occidentale, oggi crollata; Torre Quadrata; Capitolium; Teatro; Edificio Absidato; Anfiteatro; Edificio Termale, restituito da recenti campagne di scavi, su terreno di proprietà comunale; Porta Capuana, detta anche orientale, Via Latina, con antico basolato, Arco di Marc’Antonio, questi ultimi tre al confine tra gli attuali comuni di Aquino e Castrocielo, ecc…), allora, nel parlare dei personaggi illustri di Castrocielo, non si può non partire, ad esempio, dal poeta satirico Giovenale e dall’imperatore romano Pescennio Nigro.
Se è vero che l’antico abitato di Aquinum, con le sue vie, i suoi isolati, i suoi monumenti, è per la maggior parte rinvenibile nell’odierna Castrocielo, che ne conserva tracce emergenti di notevole rilievo (Porta Romana, detta anche occidentale, oggi crollata; Torre Quadrata; Capitolium; Teatro; Edificio Absidato; Anfiteatro; Edificio Termale, restituito da recenti campagne di scavi, su terreno di proprietà comunale; Porta Capuana, detta anche orientale, Via Latina, con antico basolato, Arco di Marc’Antonio, questi ultimi tre al confine tra gli attuali comuni di Aquino e Castrocielo, ecc…), allora, nel parlare dei personaggi illustri di Castrocielo, non si può non partire, ad esempio, dal poeta satirico Giovenale e dall’imperatore romano Pescennio Nigro.
Che Decimo Giunio Giovenale fosse di Aquinum, è sì controverso, ma è assai probabile.
Lo si deduce dai versi 318-322 della Satira III: …; addio, dunque, e ricordati di noi; ed ogni volta che Roma restituirà alla tua Aquino te che vi corri per rimetterti in sesto, fa muovere anche me da Cuma perché venga a Cerere giallognola ed alla vostra Diana. Come…aiutante di battaglia delle satire (se loro non se ne vergognano!), indossati i miei calzari da soldato semplice, io verrò in quelle fresche campagne (…; Ergo vale nostri memor, et quotiens te / Roma tuo refici properantem reddet Aquino, / me quoque ad helvinam Cererem vestramque Dianam / converte a Cumis: saturarum ego, ni pudet illas, / adiutor gelidos veniam caligatus in agros). Il tuum…Aquinum del verso 319 indica molto di più che un semplice legame affettivo di Giovenale con il luogo. Lì sarebbe nato il Poeta fra il 50 ed il 60 dopo Cristo; la sua morte è collocata dopo il 127, perché questo è l’ultimo termine cronologico ricavabile dai suoi componimenti.
Pescennio Nigro fu valoroso generale romano, che invocato dal popolo contro Didio Giuliano ed appoggiato, come senatore, da una parte del senato, si fece proclamare imperatore dai legionari di Siria nel 193, dopo l’uccisione di Elvio Pertinace, avvenuta appunto il 28 marzo 193 ad opera dei pretoriani.
Invece i legionari dell’Illirico proclamarono imperatore il legato di Pannonia Superiore, Settimio Severo, africano, nativo di Leptis Magna. Questi marciò alla conquista dell’Italia ed il 01 giugno 193 sconfisse ed uccise Didio Giuliano. Rimaneva Pescennio Nigro, che nello scontro finale con Settimio Severo rifiutò il perdono, offertogli a condizione di deporre le armi e di ritirarsi in esilio, ed in un nuovo scontro, nei pressi di Isso (lì dove Alessandro Magno nel 333 a.C. aveva sconfitto Dario), fu definitivamente battuto. Scoperto nei pressi di una palude, a Cizico, mentre tentava la fuga, fu portato davanti a Severo e pochi istanti dopo spirò. La sua testa, conficcata sulla punta di una lancia, fu portata in giro per le strade di Roma; sua moglie ed i suoi figli furono uccisi; il suo patrimonio fu confiscato e tutta la famiglia fu estinta. Era l’ottobre del 194.
Questo il giudizio del biografo Elio Sparziano: Fu ottimo soldato, valoroso tribuno, grande stratega, generale severissimo, console insigne, influente sia in patria sia fuori, ma imperatore sfortunato: certamente sarebbe stato più utile allo stato, se fosse andato d’accordo con l’imperatore Severo, uomo già di per sé piuttosto difficile. (Fuit ergo miles optimus, tribunus singularis, dux praecipuus, legatus severissimus, consul insignis, vir domi forisque conspicuus, imperator infelix, usui denique rei publicae sub Severo homine tetrico, esse potuisset, si cum eo esse voluisset). (H.A., Pescennius Niger, VI, 10).
L’autore della sua biografia, contenuta nell’Historia Augusta, fa derivare la sua origine da Aquinum, sia pure con qualche incertezza: … pare che suo nonno fosse procuratore di Aquinum, presunta città di origine della famiglia (…avo curatore Aquini, ex qua familia originem ducebat; quod quidem dubium etiam nunc habetur).(H.A., Pescennius Niger, I, 3).
Ultimo aggiornamento
17 Marzo 2016, 20:11